Double stroke

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Italo Calvino)

La scala proposta per il progetto Double Stroke è installata nel lago e, seppure nell’incertezza dei suoi flutti, sale protesa verso il cielo. È l’ordinata di un sistema di assi cartesiani che contiene in sé, per ogni piolo, e per ogni sua frazione, le infinite possibilità  di crescita o decrescita che l’incontro con il “mare” permette. Il mare. Insidia e ricchezza, forza e dominio di sé. Camminare sulle acque, credere in sé stessi, in quella parte più profonda e sacra del nostro io, quella parte che rammenta in ogni istante di essere parte e necessità del Tutto.

Il doppio senso della scala è, pertanto, metafora di quel dualismo che anima la vita dell’uomo e le mozioni del suo spirito.

È l’idea che raffigura il collegamento del nostro livello umano con la sfera celeste, o livello divino, e la convinzione che, data la ciclicità cosmica della vita, ad ogni salita si debba accompagnare una discesa, purtroppo necessaria per acquisire conoscenza e virtù, mai dimenticando l’infinita debolezza del nostro essere.

2015
Achille Cevoli – Alessandra Olivieri – Ivan Merone

Video di Demetrio Salvi

              

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